SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Antiche Dimore, rassegna teatrale regionale promossa da Le Muse Orfane sotto la direzione artistica di Silvia Lorusso Del Linz, è pronta a partire. Il primo dei cinque spettacoli proposti, infatti, andrà in scena mercoledì 19 luglio alle 21:00 al Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento mentre poi la rassegna si concluderà sabato 16 settembre al Museo Carnico della Arti Popolari di Tolmezzo.
Antiche dimore, un nome non banale che è anche un manifesto programmatico. Dimora deriva dal verbo latino "morar" che significa "rimanere, indugiare, restare, trattenersi". Indugiare fra i paesaggi mozzafiato delle valli, restare fra le pietre che risuonano degli echi di un lontano passato, trattenersi lungo le strade e i corsi d’acqua che hanno segnato le vite delle genti per colorare con l’arte le forme e le emozioni.
È così che nasce il progetto Antiche Dimore, una Rassegna dedicata ai quattro elementi: Acqua, Terra, Fuoco, Aria, di cui il Fvg è ricco, innestando un percorso ciclico per far conoscere il valore dei luoghi attraverso l’arte mediante la collaborazione e il sostegno reciproco delle realtà artistiche presenti nel territorio.
Ed ecco gli spettacoli che faranno parte della rassegna:
Mercoledì 19 luglio alle 21:00 al Teatro Arrigoni verrà presentato La serva del prete geologo, spettacolo teatrale ispirato alla figura di Anton Lazzaro Moro, il prete geologo che ha dato il nome a una delle strade principali della città. Lo spettacolo si snoda sul filo del racconto immaginario della sua domestica, che facendo tesoro delle confidenze del geologo, ridisegna con semplicità e concretezza il mondo che la circonda. Con Cristina Greco. Testo e regia Francesco Cevaro. Consulenza drammaturgica e artistica Silvia Lorusso. Produzione Compagnia della Testa.
Venerdì 28 luglio alle 21:00 alla Biblioteca Civica di Pordenone sarà la volta de Le Pizzocchere, spettacolo teatrale che si snoda sulle vicende legate alle Pizzocchere Serrarie, un ordine laico di donne che nel Seicento operavano fra le mura dell’ex Convento dei Domenicani. Erano donne nubili dedite all’assistenza della popolazione più povera di Pordenone, avvolte da un alone di mistero, su cui spesso aleggiavano leggende, in alcuni casi in odore di santità. Con Viviana Piccolo, Carla Vukmirovic, Clelia Delponte, Silvia Corelli. Coro: “Vocal Cocktail”. Testo e regia Silvia Lorusso. Produzione Le Muse Orfane. Pannello scenografico realizzato dall’Officina dell’Arte della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone.
Mercoledì 23 agosto alle 21:00 la rassegna si trasferirà al Parco Gramsci di Aquileia per Angioletta delle Rive, rappresentazione basata sulla vicenda di Angioletta delle Rive, figura alter ego del Menocchio. Nella storica Aquileia, l’evocazione delle tradizioni popolari fra rimedi antichi e a base di erbe, spesso oggetto di superstizione e di persecuzione da parte della Santa Inquisizione come nel caso di Angioletta delle Rive, incarcerata con l’accusa di stregoneria. Con Viviana Piccolo e Francesco Cevaro. Testo e regia Silvia Lorusso. Scenografia: Laura Trevisan
Domenica 10 settembre doppio appuntamento, a partire dalle 17, al Parco Basaglia di Gorizia. Prima andrà in scena “Erbe e Caverne – L’antica dimora delle Krivapete” in collaborazione con Fierascena e il Festival “Qui vivo”. Un allestimento della performance teatrale sulle leggende dedicate alle Krivapete, le donne guaritrici che si riparavano nelle grotte vicino al fiume del Mulino di Biarzo. A seguire si svolgeranno laboratori artistici rivolti ai bambini, privilegiando l’uso dei colori a pigmentazione naturale, in un percorso mirato alla sensibilità ambientale e alla tradizione per la scoperta dei luoghi e delle tradizioni attraverso l’arte. Con Elisa Menon, Valentina Rivelli, Giulia Pes. Testo Elisa Menon, regia Caterina Di Fant. Produzione Le Muse Orfane in collaborazione con Fierascena.
Gran finale a Tolmezzo al Museo Gortani dove sabato 16 settembre alle 20:00 si potrà assistere a Le levatrici della Carnia, che si snoda sul filo della memoria legata alle testimonianze e al vissuto della cultura materiale e rurale delle donne della Carnia tramite i racconti delle levatrici condotte. Lo spettacolo teatrale è ispirato al libro di Barbara Vuano £Nascere nella cenere" edito dall’Archivio Etnotesti Università di Udine.
L’autrice terrà un incontro sempre al Museo Gortani giovedì 14 nel quale sarà possibile approfondire la conoscenza delle testimonianze sulla attività delle levatrici condotte della Carnia e le tradizioni della cultura materiale e contadina delle donne carniche.
Con Caterina Di Fant, Elisa Menn, Valentina Rivelli. Testo e regia Silvia Lorusso. Produzione Le Muse Orfane.