Per la Giornata della Memoria, la compagnia Le Muse Orfane propone lo spettacolo Nèfesh - Anima a Udine venerdì 27 e a Pordenone domenica 29 gennaio alle 17.30 nell'ex Convento di San Francesco.
Nell'ambito delle iniziative collegate a: "Pordenone e la Memoria 2023" a cura dell'Assessorato alla Cultura e Istruzione di Pordenone, appuntamento con lo spettacolo "Nèfesh Anima" testo e regia di Silvia Lorusso, con Caterina di Fant, Elisa Menon, Viviana Piccolo, Karina Stanciu, Francesco Cevaro, Gregor Geč, musiche di Davide Ceccato, produzione Le Muse Orfane Aps.
"Sei sedie, sei scatole, sei Anime, tutta un'esistenza racchiusa in una anonima scatola di cartone. Uno studente universitario vittima di abusi che sogna il teatro, un'impiegata dell'ufficio postale con il cuore spezzato, un medico che sacrifica se stesso per i suoi cari, una madre con i suoi bambini privati dell'infanzia, una ragazzina che sogna il primo bacio sui versi di Jacques Prévert, una giornalista che entra nella Resistenza per fare la differenza e aiutare i suoi simili. Sono loro i protagonisti di Nèfesh, sono loro le Anime che attraverso le loro storie di ordinaria quotidianità, in un collage di gesti e di abitudini, riti che segnano il passaggio dei giorni, rivelano l'orrore delle vite cancellate dall'Olocausto".
Così Silvia Lorusso, autrice e regista di Nèfesh, descrive il progetto narrativo e scenico dello spettacolo che ha avuto luogo alla Sinagoga di Gorizia all'interno della Rassegna Regionale "Antiche Dimore" a cura de Le Muse Orfane, nella giornata del 4 settembre per la Giornata Europea della Cultura Ebraica.
Lo spettacolo verrà proposto domenica 29 gennaio ore 17.30 ex Convento di San Francesco di Pordenone e anticipato dalla recita di venerdì 27 gennaio alle 9.45 al Teatro Palamostre di Udine.
Protagonisti della performance sono le persone e le loro storie in un collage di gesti e abitudini, piccoli segni di una quotidianità familiare strappata alla vita di tutti i giorni dalla crudeltà dell'Olocausto.
Gli attori si muovono nello spazio scenico raccontando le loro vite, in un crescendo di impatto emotivo, carico di sguardi che si incrociano nel tempo di un battito d'ali, regalando al pubblico grande impatto emotivo e scenico, a cui si aggiunge il pathos creato dalle note di violino dal vivo.